Arte e cultura
Monumenti
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I MAMMALOCCHI
Lungo la provinciale che conduce a Penna in Teverina, si ergono due imponenti opere scultoree: due possenti pilastri sorreggono due solenni statue maschili che sembrano difendere un cancello, che oggi si apre ad una grande distesa pianeggiante. Queste statue allegoriche, erette intorno al 1550, sono opera di Pino Logorio, ideatore dei giardini di Villa D’Este a Tivoli e delle “mostruose” e fantastiche sculture del Sacro Bosco a Bomarzo. Ancora oggi, non è chiaro il significato delle statue dei “Mammalocchi” e soprattutto ci si interroga su chi avessero voluto veramente rappresentare, ma un elemento appare molto chiaro: la rosa schiacciata scolpita alla base delle strutture, rimandano a quello che lo stemma della famiglia degli Orsini.
LE QUATTRO STAGIONI
Complesso scultoreo di quattro panche di travertino, che anticamente si pensava facessero parte del giardino di Fonte Orsina, poste all'entrata del Palazzo Orsini, nella cui sommità sono raffigurati quattro busti scolpiti: una giovane donna, un ragazzo, un uomo e un vecchio, le cui sembianze e fattezze hanno conferito nel tempo la denominazione di “Quattro Stagioni”. Altre ipotesi sostengono che queste sculture sono i ritratti di alcuni dei componenti della famiglia Orsini, come Giulia Farnese suo figlio Marzio, Vicino e Maerbale.
Museo delle Arti e dei Mestieri della Tradizione
Il piccolo museo si trova lungo la scalinata che giunge al belvedere, fuori le mura. Di recente realizzazione, è il primo museo della storia del piccolo centro; qui, si racconta un segmento importante della storia del paese, legato, come dice il nome, alle arti e agli antichi mestieri, riscoprendo forme e pratiche della tradizione. Non a caso, si tratta di un museo “costruito” ed allestito dai cittadini, se così si può dire, perché all’interno sono custoditi oggetti antichissimi che rievocano la vita degli antenati nati e vissuti nel borgo.
PORTA CIVICA
Si tratta di uno degli elementi architettonici più distintivi, rappresenta l’ingresso principale al centro storico con un imponente porta di legno. Con un fornice abbellito da una cornice bugnata, nella parte superiore, è rappresentato il “Cristogramma” di S. Benedetto e, aggiunta alla struttura originale, troviamo un orologio e un timpano nella cui cima vi è un cavaliere affiancato tra due campane. Appena si supera la Porta Civica troviamo i cosiddetti “sedili del popolo”, sedute di marmo molto frequenti negli antichi borghi medievali, che creavano dei luoghi di ritrovo e di aggregazione per i cittadini. Inoltre, a fianco della porta sono ancora visibili quelli che sono i resti della cinta muraria originaria, con le numerose finestre delle abitazioni delle case del centro storico.
PORTA NOVELLA E IL BELVEDERE
Nella parte più a ovest del centro storico si trova una vera e propria terrazza sulla valle del Tevere, dove il verde è il padrone indiscusso del panorama e dove si possono ammirare i tramonti più suggestivi della vallata. Si può giungere al belvedere passando per la via principale del centro storico, oppure, una volta visitato il presepe, si può uscire al difuori delle mura e percorrere una stradina brecciata lunga poco più di duecento metri, che costeggia tutto il perimetro del piccolo borgo; Inoltre, prima di giungere al punto panoramico di “Porta Novella”, risalendo le scale sulla torre muraria si può visitare un piccolo museo locale.
PRESEPE PERMANENTE DE LA PENNA
Il Presepe permanete piccolo ma grande capolavoro che nel corso degli anni ha conquistato prestigiosi premi e partecipato a numerose mostre in giro per l’Italia, come la rassegna Internazionale del Presepe di Verona nel 2007 e quella di Città di Castello nel 2011-2012. Realizzato interamente dagli artigiani del posto, il “Presepe de la Penna”, così chiamato, si estende per 30 mq² ed ospita ben 200 statuette, di cui 140 animate . Rappresenta nei minimi dettagli la classica ambientazione della natività, con scene che si aprono e chiudono, percorsi d’acqua, montagne imbiancate, costellazioni fissate al 25 dicembre di 2000 anni fa, pioggia, vento, effetti speciali luminosi e una colonna sonora firmata da Riccardo Cocciante, ex cittadino di Penna, e la voce di Alberto Lori che ne narra le vicende. L’opera è ubicata sotto la piazzetta del centro storico, a cui si accede tramite un portone in legno su cui è intagliata la natività. Scendendo alcuni scalini di mattoni prodotti da antiche fornaci, ci si ritrova in un’antica grotta calcarea che catapulta il visitatore in una dimensione oltremodo suggestiva. Senza dubbio il “Presepe de la Penna” può essere considerato la punta di diamante del panorama artistico-culturale del paese, nonché anche principale attrazione turistica che riesce a registrare circa 2000/3000 arrivi l’anno.